Recensioni

“L’artista Vittoria Panunzi prima ricerca, poi azzarda, si espone al rischio con colori e materiali fortissimi o si ritira e medita in fondi, misteriosissimi blu. Poi, con nuovi esperimenti, in dittico e poi in trittico, pensando di far poco chiasso, inizia un sommesso, profondo dialogo con se stessa legandosi a noi che guardiamo, così da tramutare tutto, all’improvviso, in un piccolo viaggio, fra misteri da decifrare, sogni e colori, parole da tradurre dentro di noi, caos da accettare, e fiabe e incubi, racconti e ironia”.

Adriana Pedone


Gennaio 2012

TUSCANIA – VITTORIA PANUNZI AI MAGAZZINI DELLA LUPA.

In gennaio spesso nelle gallerie d’arte ci si ferma pensando ad una pausa invernale, invece ai Magazzini della Lupa di Tuscania si fanno grandi manovre: si apre all’inverno e ai suoi rigori con energia e con una interessante mostra di Vittoria Panunzi, giovane artista di Bracciano, che si presenta con molti quadri, anche di grande formato. Ed è subito evento.
I giovani sono un capitolo a parte nel panorama dell’arte. Rappresentano il proseguimento. Si esprimono con libertà e cercano, con dolore, in quel mondo che gli artisti adulti hanno creato prima di loro tracciando spesso strade non più percorribili. Così i giovani avanzano, si inventano, inventano speranze e sogni. Una nuova vita.
“Impronte nella materia” è il titolo che Vittoria Panunzi ha dato alla sua mostra, scegliendo di non dare indicazioni o titoli alle sue opere, lasciandoci liberi di fronte ai materiali che adopera per esprimersi. E di materia si tratta. Di come e quanto la materia ci rappresenti tutti, nella fragilità e nella profondità del nostro essere. L’artista prima ricerca, poi azzarda, si espone al rischio con colori e materiali fortissimi o si ritira e medita in fondi, misteriosissimi blu. Poi, con nuovi esperimenti, in dittico e poi in trittico, pensando di far poco chiasso, inizia un sommesso, profondo dialogo con sé stessa legandosi a noi che guardiamo, così da tramutare tutto, all’improvviso, in un piccolo viaggio, fra misteri da decifrare, sogni e colori, parole da tradurre dentro di noi, caos da accettare, e fiabe e incubi, racconti e ironia.
Un destino artistico ancora tutto da definire. Ma fin dai primi momenti ci si sente presi per mano e condotti attraverso la materia misteriosa di questi quadri.

Adriana Pedone


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